I primi insediamenti nella zona risalgono a epoche molto antiche, come testimoniato dal rinvenimento di alcuni manufatti in selce e reperti in ceramica databili tra il periodo paleolitico e quello neolitico; a questi subentrarono stanziamenti di galli e poi di romani. Il toponimo, che in documenti medievali compare nelle forme di Bubianum, Bibianum e Boianum, deriva dal nome latino di persona BAEBIUS o VIBIUS, con l’aggiunta del suffisso in -anus. Dopo essere appartenuta alla contessa Matilde di Canossa, verso la metà del XII secolo fu annessa al feudo canossano di Bianello, seguendo le vicende della potente discendenza matildica fin verso la metà del Settecento, quando fu assegnata ai marchesi Gabbi. Divenuta autonoma sotto i francesi, che successivamente l’aggregarono al comune di Reggio, con la restaurazione austro-estense, nel 1815, fu unita a Montecchio Emilia, recuperando l’autonomia amministrativa al momento della proclamazione dell’Unità d’Italia. La fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento furono caratterizzati dall’affermarsi dell’ideologia socialista e dallo sviluppo del movimento cooperativo, seguiti dalla dura repressione del ventennio fascista e dalla partecipazione alla guerra di liberazione. Tra i monumenti figurano la parrocchiale, l’antica pieve, già citata in un documento della fine del X secolo, il cosiddetto “torrazzo” di epoca matildica, la corte di Sant’Antonio del Settecento e le chiese delle varie località, tra cui quella di San Pietro Apostolo a Barco.