Citata per la prima volta in un documento dell’835, a proposito di una donazione fatta dalla regina Cunegonda al monastero di Sant’Alessandro di Parma, ha origini più antiche, come testimoniato dal rinvenimento nella zona di vari reperti archeologici risalenti ad epoca romana. Il toponimo, che nel Medioevo assunse le forme di Bisruptus, Bisrupto, Berupto, Berutto, Baruto, Borupto e Boruto, si richiama alle continue inondazioni del Po che hanno caratterizzato la sua storia; non manca però chi ne da una diversa interpretazione, riportandolo al latino BOREPTUM, inteso nel senso di ‘Po dritto, rettilineo’. Seguendo per secoli le vicende della vicina Brescello, nella seconda metà del XV secolo fu assegnata dai veneziani a Ercole I d’Este, subendo saccheggi e distruzioni nel corso del Cinquecento, dapprima a opera delle truppe pontificie e poi di quelle spagnole. Ottenuta da Francesco III d’Este l’indipendenza da Brescello verso la metà del XVIII secolo, pagando un’ingente somma di denaro, durante l’occupazione napoleonica superò in prestigio la stessa Brescello, che tuttavia recuperò la sua supremazia con la restaurazione austro-estense. Nel 1829 dette vita, con Brescello e Gualtieri ad un solo comune, recuperando l’autonomia amministrativa nel 1859. La storia successiva all’Unità d’Italia non si discosta da quella dei territori circostanti, che sul finire dell’Ottocento e gli inizi del Novecento registrarono lo sviluppo del movimento socialista e di quello operaio, con la formazione di numerose leghe e cooperative. Al clima repressivo del ventennio fascista seguirono i danni causati dai bombardamenti del 1944 e dall’alluvione del 1951. Tra i monumenti spicca la grande chiesa parrocchiale di San Marco, ricostruita nella seconda metà del XIX secolo su una cappella del 1200.