Abitata probabilmente già dall’età del bronzo, fu poi colonizzata dai romani, ai quali si deve l’inizio dei lavori di bonifica, seguiti dalla centuriazione dei terreni. Il toponimo (Bagnolo fino al 1862) deriva dal latino BALNEOLUM, ‘piccolo bagno’, usato in riferimento agli acquitrini che un tempo ricoprivano la zona; non manca però chi si richiama ad uno dei corsi d’acqua, lo scolo Bagnoletto, che percorrono la pianura. Con la caduta dell’impero romano si aprì alle invasioni barbariche: particolarmente disastrosa fu quella degli ungari della fine del IX secolo. Proprietà dapprima della chiesa e successivamente del comune di Reggio, dalla prima metà del Trecento passò ai Gonzaga, che ne conserveranno a lungo il possesso, nonostante i ripetuti scontri con i reggiani e le lotte intestine. Elevata a contea agli inizi del 1500, dopo la parentesi del governo pontificio fu ricomprata dai Gonzaga, che vi governarono fino alla prima metà del XVIII secolo, quando fu incamerata nei possedimenti imperiali, venendo poi ceduta alla casa d’Este. Terminata l’occupazione napoleonica, durante la quale alcune sue località furono accorpate al capoluogo provinciale, con la restaurazione austriaca tornò agli Estensi, assurgendo a comune autonomo nel 1859, grazie ad un decreto del governatore Farini. La fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento videro lo sviluppo del movimento operaio, col sorgere di leghe e cooperative, seguito dalla dura repressione fascista e dall’attiva partecipazione alla guerra di liberazione. Tra i monumenti figurano la parrocchiale di San Francesco da Paola, risalente alla fine del XVI secolo, l’antica Pieve Rossa, citata per la prima volta in un documento della metà del 1100, il torrione della rocca gonzaghesca e la vecchia chiesa di San Tommaso della Fossa.