I primi insediamenti nella zona risalgono ad epoche preistoriche, come testimoniato dal rinvenimento di vari manufatti in selce e di una necropoli dell’età del bronzo; a questi ne subentrarono altri fino ad arrivare alla colonizzazione dei romani, sotto i quali registrò un periodo di particolare floridezza. Incerta è l’origine del toponimo, fatto derivare dalla radice ligure “alb”, ‘altura’, o da “albineis” (termine con cui le popolazioni liguri sembra designassero gli abitanti del Subappennino), oppure dal gallico “ak penn” o “benn”, ‘catena di monti’. Superate le invasioni barbariche, sul finire del X secolo fu confermata dall’imperatore Ottone II al monastero di San Prospero di Reggio, passando poi tra le proprietà dell’episcopato reggiano. Verso la metà del Duecento entrò tra i possedimenti della potente famiglia dei Fogliani, venendo in seguito coinvolta in cruenti scontri tra le opposte fazioni del contiguo capoluogo provinciale. Dalla seconda metà del 1300 alla prima del 1700 fu infeudata ai Manfredi, sotto i quali, nel 1557, fu teatro di una sanguinosa battaglia tra le truppe spagnole e quelle guidate da un Farnese da Scandiano. Annessa alla camera ducale e assegnata da Francesco III d’Este ai Frosini, durante l’invasione napoleonica e la restaurazione austro-estense fu suddivisa e accorpata ai comuni limitrofi, assumendo l’attuale assetto territoriale nel 1859. Nel corso della guerra di liberazione, il 26 marzo 1945, registrò l’assalto dei partigiani contro l’importante presidio tedesco delle ville Calvi e Rossi, in località Botteghe. Tra i monumenti spiccano la parrocchiale, l’antica chiesa di Santa Maria dell’Oliveto, il castello albinetano, quello di Montericco, già noto nel X secolo, i resti del castello di Borzano della fine del 1100 e la già citata villa Calvi.