Abitata fin da epoche preistoriche, come testimoniato dal ritrovamento nella zona di numerosi reperti archeologici dell’età del bronzo, è stata teatro di fatti storici notevoli fin dall’antichità: nel 176 a.C. vi si svolse una sanguinosa battaglia tra i liguri e i romani che, vittoriosi, avanzarono nella conquista dell’Emilia occidentale. Il toponimo deriva dal latino CARPINUS, ‘carpino’.
Dotata di fortificazioni, divenne uno dei più importanti punti strategici del sistema difensivo dei Canossa e luogo di residenza privilegiata della contessa Matilde nella seconda metà dell’undicesimo secolo. Morta quest’ultima fu elevata a feudo imperiale; passò poi da un signore all’altro: dai Malaspina, a Salinguerra e ai Fogliani, che vi governarono fino alla prima metà del Quattrocento, quando si sottomise spontaneamente agli Este. Dopo la parentesi del dominio pontificio, durante la quale fu infeudata al famigerato bandito Domenico Amorotto, tornò alla casa estense, venendo colpita sul finire del XVI secolo da una grande carestia, che ne decimò la popolazione.
Proprietà nel Settecento dei Fontanelli, dei Molza, dei Giannini e dei Valdrighi, nel secolo successivo seguì le vicende del resto della regione. La storia più recente mostra un’attiva partecipazione alla lotta partigiana, con conseguenti rappresaglie da parte dei nazifascisti. Tra i monumenti figurano gli imponenti ruderi del castello medievale; la parrocchiale; la cappella di Sant’Andrea, fatta costruire probabilmente da Matilde di Canossa; i resti della prestigiosa pieve di San Vitale; gli oratori di Santa Maria Maddalena e San Michele e l’abbazia di Marola della fine dell’undicesimo secolo.