1944 a Reggio è sotto il controllo dei tedeschi che, oramai in ritirata, cercano ancora di imporre il loro dominio sul territorio. Una delle tante basi tedesche in città era nella sede della TIMO dove, sfruttando l’impianto di telefonia già esistente, venne installato l’organo di trasmissione della città in cui venivano inviati tutti i messaggi cifrati che venivano direttamente dalla Germania.
Negli stessi uffici lavoravano quindi fianco a fianco militari tedeschi e dipendenti reggiani e, passando a stretto contatto molte ore al giorno, si instaurò presto un clima amichevole e spesso venivano scambiate informazioni anche di importanza strategica.
Una di queste notizie fu l’ordine di prelevare il sipario dipinto da Chierici e di portarlo a Berlino.
Certo la notizia poteva anche cadere nel vuoto ma quello che i tedeschi non sapevano è che all’interno del TIMO era presente un collaboratore della resistenza che si affrettò a comunicare la notizia ai partigiani.
Tale onta non poteva essere sopportata dai reggiani che organizzarono subito un piano per poter salvare l’opera. Ma come rubare un sipario lungo più di 20 m e dal peso di diversi quintali in piena città e sotto gli occhi del nemico?
Ebbene alcuni nostri valorosi e intrepidi concittadini hanno trovato un camion con un rimorchio lungo, hanno chiesto i permessi per trasportare fuori città “alcuni rottami” dal teatro Valli, sono entrati, e con l’aiuto di alcune persone che lavoravano li, sono riusciti ad arrotolare il sipario e a nasconderlo in un tubo di rame utilizzato per la rete idrica cittadina. Fatto questo hanno caricato il tutto e si sono diretti verso Villa Levi dove hanno nascosto l’opera preservandola.
Passato il pericolo, il sipario è tornato a fare bella mostra di sé sul palco del teatro Valli.
Questa storia che sembra romanzata e frutto di fantasia assume tutt’altro significato quando viene raccontata da una di quei coraggiosi che tanti anni fa rischiò la vita per salvare un simbolo della città. Se siete quindi curiosi di sentire questa storia consultate il link seguente:
https://www.resistance-archive.org/en/testimonies/pierino-beggi/#/clips/pZi58eZj6qQ?_k=koxdtb