I primi insediamenti nella zona risalgono a epoche molto antiche, stando al rinvenimento di numerosi reperti dell’età neolitica, del bronzo e del ferro; a questi ne subentrarono altri fino ad arrivare alla colonizzazione dei romani, di cui pure sono pervenute varie testimonianze. Il toponimo, che compare, come Villa Monticulo, per la prima volta in un diploma di Carlo Magno della fine dell’ottavo secolo, assunse in seguito le forme di Vico Monteclo, Villa Montilo, Monticellum e Monticulum e deriva dal latino MONTICULUS, che significa ‘monticello’. Dotata di fortificazioni, fece parte dei domini della contessa Matilde di Canossa e, passata sotto il comune di Parma verso la metà del Duecento, sul finire del XIII secolo fu occupata dal marchese Azzo d’Este, registrando da allora un susseguirsi di passaggi di proprietà: feudo dei Vicedomini, verso la metà del 1300 fu conquistata dai Visconti, che più tardi la concessero ad Alberico da Barbiano. Tornata agli inizi del XV secolo agli Estensi, che, sia pure con varie interruzioni, ne conservarono il possesso fino al 1859, nella seconda metà del Settecento fu colpita da carestie ed altre calamità e dopo l’invasione napoleonica e la restaurazione austriaca partecipò attivamente ai moti risorgimentali e alle successive vicende nazionali ed internazionali, subendo la dura repressione fascista e sostenendo la lotta partigiana. Tra i monumenti figurano: il castello, con la cosiddetta rocchetta del XIII secolo; la parrocchiale di San Domino, riedificata verso la fine del Cinquecento su un oratorio del IX-X secolo; la seicentesca chiesa Nuova o della Madonna del Popolo; il santuario della Beata Vergine dell’Olmo della fine dell’Ottocento; la trecentesca casa Cantoni e il municipio della seconda metà del 1500.
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