Citata per la prima volta, come Corviaco, in un documento della fine del X secolo, pare derivi il toponimo, che in passato ha assunto anche le forme di Cuvriaco, Cuvriago, Curviaco e Cavriaco, dal nome latino di persona CORVILIUS o CURVELIUS. Le notizie relative al Medioevo vedono il territorio al centro di continue contese tra parmigiani e reggiani e tra i Correggeschi, i Gonzaga, i Visconti e gli Estensi, che verso la metà del Quattrocento la concessero al reggiano Pietro d’Ardizzone, dal quale passò poco dopo alla famiglia Calcagnini. Colpita da varie calamità e ribattezzata Villa Nova sul finire del XV secolo, intorno alla metà del Seicento fu infeudata ai marchesi Calori, che ne conservarono il possesso fino all’abolizione dei diritti feudali, sancita da Napoleone nel 1796. Col ritorno degli Estensi fu annessa a Montecchio Emilia, acquistando l’autonomia amministrativa il 27 dicembre 1859. I decenni successivi furono caratterizzati da accesi contrasti tra socialisti e cattolici, accompagnati dal sorgere di numerose associazioni popolari. Ferma sostenitrice dell’ideologia comunista, subì la dura repressione fascista, venendo più volte bombardata nell’aprile del 1945. Tra i monumenti figurano la seicentesca parrocchiale di San Terenziano e quella di San Nicolò, rifatta tra fa fine del XVII e gli inizi del XVIII secolo, l’oratorio di San Giovanni Battista, l’ex convento di Sant’Antonio, la colonna del Pozzo del Sagrato, risalente al Seicento, la quattrocentesca villa Scaruffi, la villa Lasagni dell’Ottocento, la casa Gualerzi e il cosiddetto casino dell’orologio del XVI secolo.
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