il 24 novembre cade il giorno di San Prospero patrono della città. Ma conoscete la sua storia? Anno 490 d.C., l’impero romano d’occidente è oramai decaduto e tutti i territori una volta sotto al suo controllo sono oramai preda di saccheggi e razie. Giungono voci che le terribili armate di Teodorico puntano su Roma distruggendo e depredando tutto quello che trovano sul loro cammino. Reggio non è che un paese, privo di difese che oramai sembra condannato a subire la furia dei barbari. La piccola comunità non sa cosa fare nè a chi rivolgersi ed è proprio in questa situazione che il Vescovo Prospero riunisce tutti gli abitanti nella nuova chiesa di Sant’Apollinare per riunirsi in preghiera. Oramai solo un miracolo potrebbe salvare la città. Il tempo passa e le preghiere sembrano cadere nel vuoto. Il Vescovo allora per provare a salvare la città esce dalla chiesa e si muove da solo verso le campagne dalle quali si sentono già le grida dei barbari. Sempre solo raggiunge le schiere nemiche e chiede a Teodorico in persona di risparmiare la città e che Dio lo avrebbe premiato per un tale atto di generosità. Il Re barbaro scoppia invece a ridere e umilia l’uomo che si è dimostrato debole e inerme. Il Vescovo invece, per nulla intimorito solleva lentamente le braccia e da subito una fittissima nebbia cominciò a formarsi, uscendo dalla terra come se la pianura stessa l’avesse espirata. La campagna, la città, fino anche alle montagne, tutto fu coperto da una coltre così fitta e compatta da sembrare latte. I barbari, spaventati da questo prodigio si ritirarono giurando che appena la nebbia si fosse diradata avrebbero raso al duolo la città. Ma la nebbia non si diradò e ammessa la sconfitta le schiere abbandonarono la regione senza riuscire nel loro intento.
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