Abitata fin dall’età paleolitica, registrò nel corso dei secoli diversi insediamenti, come testimoniato dal rinvenimento nella zona di resti di capanne neolitiche e soprattutto reperti archeologici di epoca romana. Il toponimo deriva dall’esistenza in passato, su quattro colli allineati, dei quattro castelli di Monte Vecchio (o Montevetro), Bibbianello (o Bianello), Monte Luciolo (o Monte Lucio) e Mongiovanni (o Monte Zane), la cui costruzione, iniziata probabilmente durante l’invasione longobarda, dovette ultimarsi sotto gli ungari. La rocca più prestigiosa fu quella di Bianello, nella quale la contessa Matilde di Canossa ospitò nel 1077 l’imperatore Enrico IV e il papa Gregorio VII. Coinvolta nelle contese per la successione matildica e nella guerra tra Ferrara e Reggio, che ne devastò le fortezze, nel XIV secolo registrò l’alternarsi al potere dei Gonzaga e dei Visconti, passando agli inizi del 1400 sotto l’influenza degli Este, i quali più tardi ne fecero un marchesato. Assegnata verso la metà del XVIII secolo al conte Andrea Gabbi, durante l’occupazione napoleonica e la restaurazione austro-estense fu colpita da esose imposizioni fiscali e, aggregata prima a Bibbiano e poi a San Polo, fu annessa al Regno d’Italia, recuperando l’autonomia amministrativa. Gli ultimi decenni del 1800 e i primi del 1900 videro il diffondersi del socialismo, seguito dalla lotta anti-fascista e dall’attiva partecipazione alla Resistenza. Tra i monumenti, oltre ai ruderi delle rocche di Montevetro, Montelucio e Montezane, figurano il castello di Bianello, la parrocchiale di Sant’Antonino, edificata forse verso la fine del secolo XI per volere della contessa Matilde, le ville Montegaio e Volonterio e il castello di Mucciatella.