Abitata fin da epoche antiche, come testimoniato dal rinvenimento nella zona di alcuni reperti archeologici dell’età del ferro e romana, secondo alcuni studiosi deriva il toponimo (Vezzano fino al 1862) dalla presunta esistenza di un tempio dedicato al dio Giano e secondo altri dalla nobile casata romana dei Vetii; non manca neppure chi fa riferimento alle diffuse colture di veccia che servirono a sfamare i vezzanesi in tempi di carestia. Dotata di fortificazioni, fece parte dei possedimenti dei Canossa, ai quali fu confermata dall’imperatore Federico Barbarossa sul finire del XII secolo. Poco più tardi giurò fedeltà al comune di Reggio, di cui seguì le sorti, venendo coinvolta in duri scontri tra le potenti famiglie che si contendevano il dominio sui castelli del circondario. Dopo un periodo di reggenza da parte dei Fogliani passò nuovamente ai Canossa, che nella prima metà del Quattrocento fecero atto di sottomissione agli Estensi, i quali ne divisero il territorio in più circoscrizioni feudali poste sotto l’influenza di Modena e Reggio. Assegnata ai Cassoli agli inizi del Settecento e devastata dal passaggio di eserciti stranieri, sul finire del secolo aderì alla Repubblica reggiana. Durante il dominio napoleonico e la restaurazione austro-estense subì altre suddivisioni, assumendo l’attuale assetto territoriale con l’annessione al Regno d’Italia: nel 1872 perse però la località di Mucciatella, che scelse di unirsi al comune di Quattro Castella. Passato il ventennio fascista, nel 1944 fu teatro di una feroce rappresaglia dei tedeschi. Tra i monumenti, oltre ai resti di alcune case-torri, figurano la parrocchiale di San Martino, ricostruita nel Seicento, e le recenti chiese di La Vecchia e Montalto.