I primi insediamenti risalgono alla media età del bronzo, stando al rinvenimento dei resti di un villaggio terramaricolo; fu abitata da celti, etruschi e romani, cui si deve l’inizio dei lavori di bonifica, seguiti dalla centuriazione. Il toponimo, che in passato assunse le forme di Pupillium, Povilius e Pupilio, è fatto derivare dal nome POPILIUS di un antico possessore o dai pupilli, i gemelli ai quali, secondo la leggenda, andrebbe riportata la fondazione del paese; alcuni si richiamano alle espressioni Po VICUS, ‘borgo del Po’, e Po VETUS, ‘Po vecchio’, in relazione ad un ramo del fiume che in epoche remote avrebbe attraversato il territorio. Nell’undicesimo secolo fu assegnata al vescovo di Parma, restando nell’orbita di questa città fino alla metà del 1800. Distrutta nel corso delle lotte tra i Da Correggio e i Da Enzola, nel XIV secolo passò ai Dal Verme, fino verso la fine del 1400, quando fu conquistata da Ludovico il Moro. Possesso in seguito degli Sforza, dei Da Correggio e dei Gonzaga, nel 1553 fu acquistata dai Farnese, che parteciparono alla grande bonifica della bassa pianura reggiana e parmense, realizzata da Cornelio Bentivoglio, marchese di Gualtieri. Dopo il dominio borbonico e l’invasione napoleonica fu concessa a Maria Luigia d’Austria e, annessa nel 1848 al ducato di Modena, passò alla provincia di Reggio con l’avvento dell’Italia unita. La fine del 1800 e l’inizio del 1900 videro l’affermarsi del socialismo, seguito dalla dura repressione fascista e dalla partecipazione alla guerra di liberazione. Tra i monumenti figurano la parrocchiale, con la trecentesca torre campanaria, e l’oratorio di Sant’Anna del XVII secolo.