Citata prima volta in un documento della metà del X secolo, ha un toponimo di chiara etimologia. Nel corso del Medioevo fu al centro di aspri scontri per il controllo sul fiume Secchia tra Reggio e Modena, conclusisi con la sconfitta dei modenesi agli inizi del Duecento. Possedimento dei Fogliani nel XIV secolo, fu poi conquistata da Niccolò III d’Este ed, infeudata ad Alberto Sala nella prima metà del 1400, venne poco dopo concessa dal duca Borso ai Boiardo. Nel 1577 subì l’assedio delle truppe spagnole, che ne saccheggiarono il castello, ricostruito dal conte Ottavio Tieni, i cui discendenti ne mantennero il possesso fino alla prima metà del XVII secolo, quando tornò alla camera ducale. Assunto l’attuale assetto territoriale nel 1859, dopo l’occupazione napoleonica e la restaurazione austro-estense, tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento vide il dilagare della protesta agraria, seguita dalla lotta contro il fascismo e dalla partecipazione alla Resistenza. Tra i monumenti, oltre ai resti del castello medievale, spiccano la chiesa parrocchiale di San Bartolomeo, risalente alla metà del Seicento, i ruderi del castello di Dinazzano, già esistente nel X secolo, e le tracce della rocca di Salvaterra, ora abitazione civile.